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Clinica Planas - Av. Pere II de Montcada, 16Barcelona
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info@massimilianobrambilla.itPuò accadere che il costo dell’intervento sia troppo elevato per le proprie possibilità economiche. È possibile allora, chiedere il finanziamento dell’importo dell’intervento, ovvero la possibilità di suddividere il pagamento in varie rate mensili. Si parla in questo caso di pagamento agevolato o a rate; questo servizio viene erogato da società finanziarie.
L’importo finanziato può essere l’intero costo dell’intervento oppure solo una parte di esso, e solitamente, ma non in tutti i casi, è necessario versare un acconto iniziale. La società finanziaria che si occupa del finanziamento stesso, verificherà prima di tutto se vi sono le condizioni per emetterlo, e a sua discrezione potrà concederlo oppure no. La durata del finanziamento, e l’importo delle singole rate vengono stabilite, in base alle esigenze della paziente, dalla società finanziaria stessa, la quale si occuperà anche di gestire tutte le pratiche relative. È necessario presentarsi alla Finanziaria con una lettera accompagnatoria del chirurgo che indicherà il preventivo di spesa per effettuare la procedura.
La finanziaria provvederà ad accreditare la somma pattuita sul cc della struttura presso la quale verrà effettuato l’intervento prima dell’esecuzione della procedura medesima.
Le compagnie che erogano i finanziamenti chiedono un tasso di interesse (sempre verificabile per legge secondo parametri precisi). Tan e taeg sono i due parametri che caratterizzano una rateizzazione.
Verificando e confrontando questi due valori si potrà facilmente verificare quale società offre un finanziamento più conveniente e quali siano i reali costi dell’operazione.
I vantaggi di finanziare un intervento di chirurgia plastica-estetica è che non si deve pagare subito l’intero importo, solitamente abbastanza elevato, e si può comodamente saldare il tutto in piccole rate mensili, e quindi permette di affrontare un intervento anche a chi non dispone di un reddito particolarmente elevato, oppure a che preferisce non affrontare la spesa tutta in una volta, ma suddividerla nel tempo.
Gli svantaggi del finanziamento sono dati dal tasso di interesse (espresso attraverso il TAN ed il TAEG) il quale rappresenta un costo aggiuntivo al costo dell’intervento stesso.
Lo staff del Dr. Brambilla sarà lieto di aiutarvi nel contatto e nella compilazione dell’opportuna modulistica.
Eccesso cutaneo
Si tratta di una rara condizione quasi sempre legata all’effetto di dimagrimento.
In tal caso la procedura indicata è l’addominoplastica o la miniaddominoplastica.
Addome prominente per solo cedimento della parete addominale Il cedimento della parete addominale è dovuto al cedimento dei muscoli retti dell’addome e della fascia fibrosa che li ricopre. Le cause possono essere diverse:
– la gravidanza: il volume uterino spinge all’esterno la parete muscolare e la sfianca. Il risultato è la separazione dei muscoli addominali e la comparsa in alcuni casi di ernia ombelicale
– l’eccessivo volume di tessuto adiposo intraddominale può giocare lo stesso ruolo. Tale condizione non è correggibile se non con la dieta. Infatti la chirurgia non è ancora in grado di rimuovere con sicurezza il grasso mesenterico, in tali casi si deve procedere a ricongiungere i muscoli retti dell’addome in modo tale che la parete addominale torni piatta. In alcuni casi si deve deve irrobustire la parete addominale con una rete chirurgica (goretex, mersilene, prolene, etc).
Addome prominente per concomitante eccesso adiposo e cedimento della parete addominale
La tecnica varia a seconda del caso: tecnica in due tempi (liposuzione seguita da addominoplastica e rinforzo della parete) o in tempo unico (addominoplastica con rinforzo di parete). Il decorso postoperatorio è diverso a seconda delle diverse procedure: rapido nel caso di liposuzione pura e miniaddominoplastica senza plastica della parete addominale mentre è più lungo se si deve rinforzare la parete addominale.
Eccesso di cute sovraombelicale
Si tratta quasi sempre del risultato di una gravidanza. In alcuni casi è sufficiente l’asportazione di una losanga di cute periombelicale, in altri si rende necessario ricorrere alla miniaddominoplastica con distacco i dell’ombelico dal suo impianto profondo al fine di permettere alla cute di essere spostata verso il basso.
Anestesia

L'intervento per l'inserimento della protesi
La via di accesso per l’inserimento della protesi richiede un’incisione di qualche centimetro che può essere collocata nel solco mammario, nella metà inferiore o superiore dell’areola oppure nel cavo ascellare.
La cicatrice è in genere poco visibile, sebbene la qualità della stessa sia in gran parte determinata dalla reattività soggettiva. La sede di incisione viene decisa insieme alla paziente in funzione delle caratteristiche individuali, dei desideri e delle possibilità tecniche.
Ogni via di accesso presenta pro e contro. L’incisione al solco è quella per il chirurgo più agevole, lascia integra l’areola ma di contro determina la formazione di una cicatrice spesso molto visibile, soprattutto se la mammella non è ptosica. La via di accesso al cavo ascellare presenta il vantaggio di lasciare integra la mammella e non determinare cicatrici, di contro lascia una cicatrice visibile per qualche tempo in una zona potenzialmente scoperta del corpo e non è possibile inserire per questa via protesi anatomiche. Inoltre questa via, nel caso caso di insorgenza di tumore della mammella non permette la ricerca del linfonodo sentinella. L’accesso areolare invece permette di collocare le protesi sia in posizione sottomuscolare che sottoghiandolare e di modellare la ghiandola medesima se necessario (ad esempio nei casi di mammella tuberosa). La cicatrice che ne deriva è spesso quasi invisibile perché collocata nel passaggio tra cute ed areola. Di contro sono stati documentati in letteratura casi di insensibilità parziale temporanea e definitiva e raramente totale dell’areola.
Protesi e diagnosi precoce del tumore della mammella
Le protesi mammarie non pongono particolari problemi diagnostici. Tuttavia è bene affidarsi ad un centro competente dotato dei più moderni macchinari. Sotto i 40 anni è indicata la sola ecografia come esame di base, sopra i 40 anni ecografia e mammografia (meglio se digitale).
Protesi e allattamento
Se le protesi sono inserite per un accesso al solco mammario o all’ascella, l’allattamento rimane inalterato mentre con la via di accesso all’areola, generalmente l’allattamento risulta lievemente ridotto.
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