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info@massimilianobrambilla.itEsami preoperatori per la rinoplastica
È indispensabile effettuare prima dell’intervento alcuni esami del sangue, l’elettrocardiogramma ed alcune lastre radiologiche del naso. In alcuni casi può essere utile la TAC del cranio, la rinomanometria oppure l’endoscopia delle vie aeree.

Anestesia per la rinoplastica
L’intervento può essere effettuato in anestesia locale, locale assistita o generale a seconda del tipo di intervento.
L’intervento viene effettuato in strutture attrezzate atte a garantire il massimo dell’affidabilità e della sicurezza.
Il primo criterio da perseguire è infatti quello della sicurezza.
Tecnica della rinoplastica
La rinoplastica è un intervento atto a modificare ed a ridurre un naso, gibboso, adunco o grosso, portandolo alle giuste dimensioni e ad un corretto profilo estetico che si armonizzi con il resto del viso.
Se unitamente alla problematica estetica si palesa un difetto di respirazione, allora è necessario ricorrere alla rinosettoplastica in cui si agisce sulla strutture della piramide nasale che determinano l’ostruzione, talvolta si agisce anche sui turbinati, riducendone la dimensione.
Per accedere alle strutture osteocartilaginee si può ricorrere a sole incisioni interne alle narici (tecnica chiusa) oppure ad un accesso alla columella (tecnica aperta) che porta ad un modestissimo esito cicatriziale ma che permette un maggiore controllo delle strutture da modellare.
Al termine dell’intervento viene giustapposto un archetto gessato che verrà mantenuto per 5 giorni e, talvolta, i tamponi nasali, che nella maggior parte dei casi verranno rimossi a distanza di qualche ora, sebbene in rari casi debbano permanere in sede per qualche giorno.

Decorso della rinoplastica
È più rapido di quello che ci si possa immaginare sebbene nel periodo immediatamente postoperatorio il naso e le palpebre si gonfieranno inevitabilmente un po’, in misura variabile in funzione della reazione soggettiva; il gonfiore si attenuerà nell’arco di 1-2 settimane e così pure le ecchimosi. Talora ci possono essere piccole emorragie congiuntivali destinate a riassorbirsi rapidamente.
Alla rimozione dell’archetto il naso apparirà gonfio, la punta eccessivamente elevata, la base allargata se vista dal davanti, l’angolo nasofrontale può donare un aspetto transitorio a “profilo greco”.
Nell’arco di qualche giorno il naso inizierà a sgonfiarsi, seguendo un percorso che porterà ad un risultato abbastanza vicino a quello definitivo intorno al secondo/terzo mese.
La sensibilità della pelle del naso ed in particolare della punta sarà alterata per qualche tempo.
Il risultato definitivo che permetterà di apprezzare i più fini dettagli anatomici si ha talvolta anche a distanza di un anno dall’intervento. In genere più spessa e grassa è la pelle, maggiore è il tempo necessario per raggiungere il risultato definitivo.
Precauzioni
Per 2-3 settimane sarà bene evitare di poggiare direttamente gli occhiali sul dorso del naso (una minuscola garzina sarà sufficiente), evitare di esporsi al sole ed evitare, sebbene il consolidamento della piramide nasale avvenga con grande rapidità, attività “pericolose” che possano arrecare traumi al naso.

Complicanze della rinoplastica
Mai fidarsi di un chirurgo che ometta di parlarne dato che la rinoplastica è un pur sempre un intervento chirurgico e le complicanze, sebbene rare, sono sempre possibili. Quelle immediate contemplano anche gravi ma rarissime complicanze anestesiologiche. Le possibili, sebbene rare, complicanze immediate chirurgiche sono date da eventi emorragici che possono necessitare il reinserimento dei tamponi e, rarissimo, trasfondere. Altrettanto rare, la sofferenza e necrosi dei tessuti della piramide e le infezioni.
Le complicanze tardive sono costituite da malposizionamenti della piramide, asimmetrie di struttura ed il persistere delle problematiche respiratorie.
A volte si rendono pertanto necessari dei ritocchi che generalmente sono molto più semplici dell’operazione iniziale, sia per tecnica che convalescenza
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